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Notizie Italiane sul Flauto Dolce - NIFD
Roberto Valentini - XII Sonate a flauto e basso; VI Sonate "La Villeggiatura" a due flauti

a cura di Nicola Sansone - Editore SPES
Data15/03/2005
TipoNuova Pubblicazione
CittàFirenze
Webhttp://www.spes-editore.com/
NoteNuova pubblicazione per la collana Archivum musicum – Strumentalismo italiano, 90, pagg. 120, prezzo € 19.

Dalla prefazione di Nicola Sansone:

La Sezione Musicale della Biblioteca Palatina di Parma conserva cinque importanti volumi manoscritti di musica per flauto dolce, risalenti alla prima metà del XVIII secolo, contenuti nel Fondo Sanvitale.
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Il manoscritto Sanv.D.145, oggetto della presente edizione, misura mm. 210 x 285 ed è stato sicuramente rifilato al momento della rilegatura. Lo stato di conservazione generale è soddisfacente: legatura originale e tuttora efficiente, carte integre senza mutilazioni o strappi, ma l’inchiostro è stato assorbito dalla carta in più punti o ha macchiato per contatto la pagina a fronte rendendo la lettura a volte difficoltosa.
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I titoli presenti sul manoscritto qualificano l’autore come "inglese" e ci indicano la sua residenza "à Roma": tali elementi rimandano senza equivoci al musicista inglese Robert Valentine, qui italianizzato in "Valentini". Nato a Leicester tra il 1671 e il 1674 da una famiglia di musicisti, si trasferì a Roma prima del 1701 e qui visse il resto della sua vita, morendo nel 1747.
Il volume contiene tre raccolte di sonate, le prime due per flauto e basso continuo, la terza per due flauti soli, delle quali solo la prima e l’ultima possiedono un titolo. La prima è intitolata Sonate à Flauto / e Basso / Da Roberto Valentini / à Roma. La seconda ne è priva, poiché la scritta a matita che compare a p. 30, Sei Sonate / a Flauto e Basso, non è coeva al manoscritto ma risale agli ultimi anni del XIX secolo, cioè a quando il manoscritto è entrato in biblioteca; la grafia, infatti, è quella dell’allora bibliotecario Michele Caputo. La terza è intitolata La Villeggiatura / à 2. Flauti. / Da Roberto Valentini / Inglese.
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Dall’esame del contenuto emergono elementi stilistici comuni a tutte le raccolte, tali da far pensare a un omogeneo arco temporale di composizione: passi iniziali o finali all’unisono in stile di concerto, figurazioni ritmiche "affettuose", progressioni cromatiche ascendenti, cadenze diminuite. Tra i primi due gruppi di sonate sussistono al tempo stesso alcune differenze, le quali sembrano confermare l’appartenenza delle composizioni a due cicli distinti e compiuti già all’origine.
La prima raccolta è caratterizzata da una relativa brevità e concisione; tre sonate adottano il ‘moderno’ schema a tre movimenti veloce – lento – veloce anziché il classico schema a quattro. Tra le tonalità utilizzate spicca l’uso del Re maggiore nella seconda sonata; l’estensione sfrutta soprattutto il registro medio acuto, infatti gli estremi Fa3 - Fa5 sono raggiunti solo nella Sonata IV in Fa maggiore.
La seconda raccolta presenta composizioni più sviluppate e tecnicamente impegnative: cinque composizioni su sei adottano lo schema a quattro movimenti con un ampio adagio iniziale diminuito; due usano tonalità poco frequentate ma suggestive sul flauto dolce, Do minore la terza e Mi minore la quarta. Anche in queste sonate l’ambito è orientato verso il registro medio e acuto; il Fa5 è raggiunto nella Sonata V, il Sol5 nella Sonata III. Un caso particolare è costituito dalla Sonata VI in Do maggiore, tutta protesa verso gli acuti e i sovracuti, tanto da raggiungere nel secondo movimento il La_5, caso unico nella coeva letteratura per flauto dolce. Del tutto singolare anche il terzo e ultimo movimento della stessa sonata, dal carattere descrittivo ed evocativo suggerito dal titolo La Posta.
Infine, la terza raccolta di sonate per due flauti senza basso si inserisce in un filone molto frequentato da Valentine, il quale ha dedicato a questo organico non meno di tre raccolte a stampa. Il titolo è stato utilizzato anche in un’altra occasione: La villegiatura, a violino solo col basso, opera XIII.
La scrittura ariosa e galante, quasi priva dei ‘corellismi’ così caratteristici del primo stile di Valentine, la presenza di Minuetti quali movimenti finali, l’uso dei termini Amoroso e Andante, pongono complessivamente questa produzione nel periodo avanzato dell’attività del compositore.
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Fonte notiziaNicola Sansone
Data inserimento: 2005-03-15
Data ultima modifica: 2005-03-15

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Ultimo aggiornamento: Mon, 21 Mar 2005 09:06:18 +0100
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